giovedì 5 giugno 2014

Il mio "sì" a Romizi



Avevo cominciato ad abbozzare questo post la sera di lunedì 26 spiegando i motivi per i quali avrei votato Andrea Romizi al ballottaggio.
Poi è successo qualcosa che alla vigilia non avevo immaginato: da candidato nella lista Perugia Rinasce che appoggiava Urbano Barelli sono stato chiamato a decidere insieme ai miei compagni di viaggio sull'apparentamento alla coalizione di centrodestra per Andrea Romizi.

Ho sempre pensato e detto, ben prima del mio impegno diretto, che alle comunali di Perugia in un eventuale ballottaggio avrei votato l'avversario di Boccali, chiunque fosse, per un semplice principio di democrazia, il principio dell'alternanza, quel principio che garantisce la libertà di mandare a casa chi amministra male la cosa pubblica.
Trovo che gli ultimi 15 anni delle giunte di sinistra Locchi e Boccali, siano stati disastrosi per la città di Perugia. E trovo che in un "mondo normale" quando c'è un'elezione, soprattutto municipale, si valuta l'operato dell'amministrazione uscente e si giudica se sia stato soddisfacente oppure no.

Qui a Perugia, ma il discorso può valere anche nel resto del paese, si resta ingabbiati in posizioni ideologiche che per me non hanno ragion di esistere in una elezione amministrativa. Berlusconi sventolava lo spauracchio dei comunisti, la sinistra sventola lo spauracchio di Berlusconi.

E' vero che ci sono dei background culturali che influenzeranno le scelte di governo che poi uno andrà a fare, ma non è pensabile che una forza politica possa pensare di poter fare ciò che vuole per decenni senza pagarne il conto davanti agli elettori.
Un amministratore dovrebbe avere il sacro timore dei suoi elettori riguardo al suo operato, qui sembra che sia quasi il contrario. La sinistra a Perugia continua a speculare sul fatto che votare l'avversario significherebbe consegnare la città a Berlusconi ed alla cultura berlusconiana e dietro questo alibi crede di poter fare indisturbata il bello e il cattivo tempo.

Sia chiaro, sarei stato molto più sollevato se al ballottaggio ci fosse andato il movimento 5 stelle, pesa anche a me votare un candidato di una parte politica che ho aspramente criticato per l'inconsistente opposizione di questi ultimi anni, uno dei motivi che mi ha spinto, ci ha spinto, a mettere in piedi le due liste civiche per Barelli sindaco. Così come su alcuni temi il mio contrasto è netto.
Il voto del primo turno però ci ha consegnato per il ballottaggio Boccali e Romizi, due candidati che di certo non mi sono scelto, ma bisogna rapportarsi con la realtà dei numeri.

Come detto però, per me il principio dell'alternanza è fondamentale per la mia città in questo momento storico, perché ritengo che affidarsi ancora a chi ha malgovernato fino ad ora significherebbe continuare in un lento declino dove ormai il partito si è impadronito dell'istituzione e ne ha fatto una sua appendice. La cosa pubblica è diventata cosa loro. Ed è un processo irreversibile, dimostrato anche dai presunti nuovi volti che si affacceranno in consiglio, giovani virgulti in qualche caso spuntati non si sa da dove, che già sono stati indottrinati ed inquadrati come i loro predecessori.

E ci affidiamo allora a questa destra? Io dico di sì.
Perché aldilà dei programmi e delle intenzioni, quando si esce da un regime, chi sale al potere sarà stimolato almeno all'inizio a dare il meglio di sè. Così come chi perde il potere dopo così tanto tempo, dopo un periodo giocoforza traumatico, potrà rifondarsi su basi differenti e ripresentarsi davanti agli elettori con una nuova vera faccia. Fino a che resterà questa situazione incrostata, né destra né sinistra avranno la possibilità di evolvere per il bene della città.

Però qui in ballo c'è qualcosa di più. Non c'è solo il voto ad un candidato che non rispecchia le tue idee politiche ma c'è stato un ulteriore salto, il grosso salto dell'apparentamento ufficiale delle nostre liste civiche al candidato Romizi. Sono state ore e giorni difficili quelli che hanno portato a questa scelta. Tanti dubbi che hanno accomunato me ed i miei compagni di viaggio. Alla fine però abbiamo approvato questo nuovo progetto quasi all'unanimità. E anche chi non era d'accordo non lo era certo perché vede di buon occhio una eventuale rielezione di Boccali, ma perché ha ritenuto troppo "osè" fare addirittura un apparentamento con il candidato di destra.

Per quanto mi riguarda, sono stati diversi gli elementi che mi hanno convinto a fare questo passo a partire dai comportamenti e dagli atteggiamenti tenuti da Andrea Romizi sia durante la campagna elettorale che dopo lo spoglio del primo turno:
- per la prima volta ho visto nelle parole e nei comportamenti del principale avversario del regime perugino, oltre che la giuste dose di umiltà e di correttezza, una reale volontà di provare a vincere per davvero. Romizi ha condiviso la sua vittoria (per la prima volta c'è un ballottaggio a Perugia) con gli altri candidati a sindaco e ha chiesto il loro aiuto promuovendo l'idea di una nuova costituente cittadina.
- Romizi si è "spogliato" della sua casacca di candidato di Forza Italia, pur non rinnegando la propria storia politica, ponendosi come candidato "civico" in grado di catalizzare tutti coloro che non si riconoscono nell'attuale maggioranza.
- E' stato firmato un accordo tra Andrea Romizi, Urbano Barelli e Diego Dramane Waguè che poggia su due elementi fondamentali. In primo luogo la costituzione, in caso di vittoria, di una giunta civica, superando il concetto di spartizione di posti tra gli uomini dei partiti della coalizione e cercando invece le migliori risorse e competenze presenti in città. In secondo luogo, dei punti programmatici che ricalcano in grande parte la proposta che avevamo presentato agli elettori al primo turno e dove non c'è nulla di cui dobbiamo vergognarci, anche se li portasse avanti Berlusconi in persona!

Poi ci sono anche elementi più di "strategia politica" se così la vogliamo chiamare:
- qui c'è da "ricostruire" una città dal punto di vista del suo tessuto urbano e sociale. E si può ricostruire seriamente solo dopo che arriva qualcosa che "abbatte" l'esistente. Viceversa si prosegue nella china discendente che ha snaturato la Perugia in cui sono cresciuto.
- In tanti ci dicono che arrivare al ballottaggio è stato un grande traguardo. Ma che ci facciamo con il ballottaggio se poi ci si riunisce tutti quanti sotto la bandiera boccaliana (perché astenersi o non votare, da parte di chi lo ha osteggiato, significa solo favorire la sua rielezione)? Perché fermarsi proprio ora che per la prima volta è stato incrinato il sistema di potere che soffoca questa città? Pensate davvero che lo "spavento" del ballottaggio possa condurre a più miti consigli l'attuale maggioranza? Ho sentito più o meno fare lo stesso discorso 5 anni fa quando si passò dal 66% di Locchi al 53% di Boccali: aria fritta.
- In molti da sinistra criticano il movimento 5 stelle perché dopo le scorse elezioni politiche non ha violentato la propria natura scendendo a patti con Bersani. Ma allora perché loro si sarebbero dovuti alleare col "nemico" a Roma, mentre guai se una lista civica si allea con la destra di opposizione a Perugia? Delle due l'una: o si rimane "duri e puri" rivendicando la propria "verginità", oppure ci si "sporca le mani".
Io, sarà forse per la mia appartenenza radicale, preferisco sporcarmi le mani, perché se devo valutare di fare un percorso insieme a qualcun'altro, gli chiedo dove vuole andare e non da dove proviene. In questo senso diciamo che "strumentalizzo" la figura di Andrea Romizi, nel senso che per me, oggi, rappresenta lo strumento per ottenere un obiettivo che è quello di rovesciare l'attuale sistema di potere perugino.
- In caso di vittoria avremo modo anche di entrare in consiglio comunale con Urbano Barelli. E non è una questione di mero calcolo di convenienza o di "fame di poltrone", ma la consapevolezza che con Urbano Barelli dentro al consiglio comunale, la città di Perugia ha solo di che guadagnarci.

E' stata una decisione molto difficile ma ciò che maggiormente conta è l'accordo siglato dai tre alleati per questo ballottaggio unito alla promessa di un Consiglio Grande con cadenza annuale che possa controllarne l'attuazione. E' un accordo tra "diversi" che va nella direzione del superamento di certi steccati per un bene superiore e che ci permette di essere maggiormente incisivi nell'eventuale nuovo governo della città. Se trovasse un effettivo seguito, costituirebbe una novità dirompente per Perugia.
Quale i rischi? Che dal giorno dopo qualcuno ci dica "ok, era tutto uno scherzo" o che gli interlocutori non si dimostrino affidabili. Può essere. Però per prima cosa non ho motivo di dubitare né della buona fede, né delle buone intenzioni degli alleati, e poi, anche ammesso e non concesso che così fosse, non vedo comunque questa prospettiva peggiore rispetto ad un altro lustro boccaliano.

Noi delle liste civiche per Barelli di certo non snatureremo la nostra identità e continueremo a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora. Siccome abbiamo deciso di lanciarci nell'agone del voto, vogliamo essere il più incisivi possibile; sarebbe stato più "comodo" recitare il ruolo dei "duri e puri" e restare affacciati alla finestra, ma abbiamo deciso di "sporcarci le mani" ed esporci ancora di più per contribuire alla reale possibilità di cambiamento che questa città merita.

Non pretendo di convincere nessuno, ho voluto solo spiegare il perché di una scelta che per molti appare incomprensibile.
Infine un messaggio per i miei e per i nostri elettori. Ho sempre detto alla vigilia del voto, dietro l'insistente domanda "cosa farete al ballottaggio?", che non ho mai creduto al concetto di "indicazione di voto" e lo ribadisco anche oggi. La "libertà di voto" non sono io a doverla indicare, esiste in Costituzione, esisteva il 25 maggio ed esiste l'8 giugno.
La questione è molto semplice: al primo turno ci siamo presentati con un progetto sul quale abbiamo chiesto il voto ai cittadini. Ora, a scenario mutato, mettiamo sul piatto quest'altra opportunità.
A chi ci ha votato al primo turno dico quindi che non c'è nessuno spostamento automatico di voti, non esiste alcun "obbligo morale" di votare per il candidato Romizi, ma esiste questo progetto che deve essere da ciascuno valutato ed eventualmente condiviso.
Chi non se la sente, voti pure Boccali o voti scheda bianca (l'effetto finale sarebbe lo stesso) in completa e totale autonomia. 

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