mercoledì 23 ottobre 2013

#lettamentebis




Durante la trasmissione di Lilli Gruber "Otto e Mezzo" di Lunedì 21 ottobre, Enrico Letta ha fermamente e vibrantemente protestato contro questa storia dei 14 euro mensili come aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti previsto dalla legge di stabilità per il 2014.
Queste alcune sue dichiarazioni.

"Ho un sassolino, una cosa che mi ha dato fastidio in questi giorni è questa storia dei 14 euro".

"E' partita tutta un'operazione mediatica, è una cifra che non sta scritta da nessuna parte, è una cifra fasulla che è stata inventata per farci del male".

"Dispiace che anche Pagliaro parlì di questi 14 euro, una cifra che non esiste inventata dalla comunicazione".

"Mi colpisce il fatto che operazioni organizzate così poi riescano a rimanere come punto fermo perché ripeto che i 14 euro è una cifra che non esiste, l'ha tirata fuori chi ha voluto creare un meccanismo di denigrazione rispetto a quello che stiamo facendo".


giovedì 17 ottobre 2013

La FINTA abolizione del finanziamento pubblico ai partiti



Nella foto: i partiti politici dal 1993 ad oggi

E’ stata approvata dalla Camera la nuova legge che dovrà regolamentare il finanziamento dei partiti politici. Ora la palla passa al Senato per l’approvazione finale.

Chi ha approvato la nuova disciplina, e cioè i partiti che sostengono questo Governo, ma anche la Lega, si riempie la bocca come al solito di belle parole, parla di svolta epocale e della fine del finanziamento pubblico dei partiti che d’ora in poi saranno invece finanziati dai privati.

E’ lo stesso titolo dell’articolo 1 della nuova legge che sentenzia: “abolizione del finanziamento pubblico dei partiti”.
E’ una bugia! Vediamo perché.

martedì 1 ottobre 2013

#LettaMente




Inutile fare tanti giri di parole: domenica sera Letta durante la trasmissione di Fazio ci ha preso per il culo.
Quello che ho sempre pensato (per la verità insieme a molti altri) ieri si è palesato in tutta la sua potenza: questi partiti non vogliono cambiare la legge elettorale, o almeno non ora, non nei primi anni di legislatura. Perché mantenere in vita il "porcellum" è la migliore garanzia per non far sciogliere le camere.

E' dal 2006 che ci dicono in continuazione, chi più chi meno, che la legge elettorale va cambiata. Anzi, che cambiare la legge elettorale "è una priorità". Talmente priorità che siamo ancora al punto di partenza.
Non si sa ancora come finirà questa ridicola crisi di governo, ma già si mettono le mani avanti: "con questa legge elettorale non si può andare a votare". Ci vuole un Governo che consenta di modificarla e di fare la legge di stabilità.

lunedì 16 settembre 2013

Maledetti asterischi....

Quando si parla di Berlusconi e delle sue vicende giudiziarie, ogni giorno spunta fuori qualcosa di nuovo.
Il leit motiv di questi giorni riguarda la questione del voto in Senato relativo alla sua decadenza in seguito alla cd legge Severino.

L'attenzione è tutta rivolta alla modalità di voto: voto segreto o voto palese?
Quella che solo all'apparenza può apparire una questione puramente formale, riveste invece notevole importanza, perché come è facilmente intuibile con il voto palese, i senatori appartenenti ai partiti che si dichiarano apertamente per la decadenza (e sono al momento in abbondante maggioranza) molto difficilmente potranno votare in maniera differente. Viceversa, col voto segreto, il rischio di imboscate di un numero consistente di "franchi tiratori" è dietro l'angolo. Chiedere ad esempio a Prodi.....  


venerdì 26 aprile 2013

Il grande bluff - La riforma della legge elettorale


Una delle scuse più gettonate per l'immondo governo che va creandosi è il classico "non si può tornare a votare con questa legge elettorale".
E sono d'accordo. Non solo perché è una legge che fa schifo e della quale anche recentemente il presidente della Corte Costituzionale ha evidenziato palesi limiti di costituzionalità, ma anche perché non garantirebbe un risultato di stallo diverso da quello attuale. Anzi è molto probabile che si ricaschi in una situazione analoga magari con la maggioranza alla Camera di segno opposto.
E' pur vero che non tutte le potenziali nuove leggi elettorali possano dare un risultato di governabilità quando c'è una situazione come quella attuale nella quale ci sono 3 forze più o meno alla pari, forse può esserlo solo una legge a doppio turno tipo quella dei sindaci.
L'inghippo però sta altrove, nel farci credere che per modificare la legge elettorale serve un nuovo Governo.
E ce lo dicono a reti e giornali unificati, con fare spocchioso e supponente.


sabato 20 aprile 2013

Bandiera Bianca



Oggi l'Italia alza bandiera bianca.
Oggi ha vinto l'incapacità di una classe politica che dopo due mesi dalle elezioni, dopo 18 mesi di inattività (dalle dimissioni di Berlusconi in poi), dopo 20 anni di immobilismo, non trova di meglio che rinunciare ancora una volta al suo compito. Quello di prendersi delle responsabilità e fare delle scelte.

Non è servito inserire in Parlamento un 25% di dilettanti allo sbaraglio, non è bastato infornarlo di matricole, di giovani e di donne.

sabato 6 aprile 2013

Il Parlamento "congelato"



Mentre i saggi stanno elaborando le loro fantasmagoriche idee per uscire dal tunnel (a una settimana dalla nomina non se ne sente più parlare, se non per la "gaffe" di Onida oggetto di un pesante scherzo telefonico), non può passare inosservato il fatto che il Parlamento è ancora bloccato.

Sono passati oltre 40 giorni dalle elezioni, oltre 20 dall'insediamento delle Camere e ancora il Parlamento non è pienamente operativo. Mentre il paese va sempre più verso la deriva.
Il motivo è la mancata formazione delle Commissioni permanenti, quelle attraverso le quali passano i provvedimenti di legge prima di arrivare in aula.

Molto si è detto e scritto in questi giorni sulla particolare situazione venutasi a creare dopo le elezioni. Provo a riannodare qualche filo.

sabato 9 marzo 2013

21 parlamentari "abusivi"





Il "porcellum" colpisce ancora.

Per una errata applicazione della legge elettorale, ci sono 16 neo-senatori e 5 neo-deputati "abusivi" e, di contro, 21 candidati che restano a casa nonostante abbiano diritto ad un seggio.
Era già accaduto nel 2006 quando furono eletti 8 senatori che non ne avevano diritto. Da allora non si è mai voluto correre ai ripari e disporre in maniera chiara e inequivoca come debba avvenire il riparto dei seggi tra le varie liste.

La questione come si può ben capire è di fondamentale importanza. Basti anche solo pensare al fatto che nel 2008 fu decisivo per la caduta del governo Prodi il voto contrario del senatore Turigliatto di Rifondazione Comunista che non avrebbe avuto diritto a stare in Senato qualora la legge fosse stata applicata correttamente.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa è successo facendo però una premessa d'obbligo.

sabato 2 marzo 2013

Pasticciaccio alla Camera? Verini (PD) a rischio...


Dopo l'arrosto del Senato, con 16 senatori "abusivi" (qui i dettagli http://gattosilvestropg.blogspot.it/2013/02/16-senatori-abusivi.html), arriva il pasticciaccio della Camera.

Il Ministero ha sbagliato ad applicare la legge elettorale nel ripartire i seggi tra le varie liste nelle 26 circoscrizioni territoriali.
Probabilmente per un'errata programmazione del software non è stata presa in considerazione una riga della legge. Portando a risultati sbagliati.

venerdì 1 marzo 2013

il "Porcellum" è incostituzionale


In questi giorni leggo da più parti forti condanne al Porcellum non solo riguardo al meccanismo assurdo di premi di maggioranza e soglie di sbarramento, quanto riguardo a dubbi profili di costituzionalità.
E devo dire che anche per me il "Porcellum" è anticostituzionale, ma non per i motivi addotti da politilogi e studiosi vari (quello che va per la maggiore è il premio di maggioranza troppo alto alla camera e non vincolato a percentuali minime di votti aottenuti), quanto per il meccanismo del riparto dei seggi alla Camera tra le varie circoscrizioni.

Dopo aver analizzato il caso dei 16 senatori "abusivi" (qui i dettagli http://gattosilvestropg.blogspot.it/2013/02/16-senatori-abusivi.html), passiamo ora a vedere cosa è accaduto alla Camera dei Deputati.

giovedì 28 febbraio 2013

16 senatori "abusivi"...


Circa un mese fa scrissi del pericolo che in Senato potessero essere eletti alcuni senatori "abusivi", ossia candidati che per come è scritta la legge elettorale non avrebbero diritto ad essere eletti ma che per una interpretazione del ministero contraria al "porcellum" siederanno a palazzo Madama.

Rimando al precedente post la spiegazione tecnica http://gattosilvestropg.blogspot.it/2013/01/senato-illegale.html

Problema che si era verificato nel 2006, quando furono eletti 8 senatori "abusivi" e che non si verificò nel 2008.

sabato 23 febbraio 2013

La strana assegnazione dei seggi alla Camera


Tempo fa avevo illustrato come al Senato i seggi potrebbero essere assegnati in maniera difforme da quanto stabilito dalla legge (http://gattosilvestropg.blogspot.it/2013/01/senato-illegale.html).

Un paio di problemini potrebbero sorgere anche alla Camera: uno è già noto e già verificatosi nelle precedenti edizioni del Porcellum, l'altro è un'assoluta novità.

Più manifesti (abusivi) per tutti...


E anche stavolta le nostre città sono state invase dall'affissione abusiva di manifesti elettorali. 
In misura minore rispetto al passato per diversi fattori:
- i partiti hanno meno soldi da dilapidare
- la legge elettorale con liste bloccate non stimola i candidati a fare campagna elettorale, soprattutto in una regione come la nostra dove il grosso dei seggi a disposizione è praticamente già assegnato.

Però dopo un inizio in sordina, negli ultimi giorni un po' tutti si sono scatenati e come accaduto nella campagna elettorale del 2009 (amministrative+europee) mi sono divertito a fare foto in qua e là e a mandare un po' di esposti a comune e prefettura.

giovedì 7 febbraio 2013

L'incredibile AgCom


Quanto accaduto in questi giorni tra la società demoscopica SWG e l'AgCom rasenta l'assurdo e rappresenta un fulgido esempio di quanto questo paese dia ormai alla frutta.

martedì 29 gennaio 2013

L'incertezza del diritto: elezioni regionali Lazio




********  Aggiornamento 31/01/2013  *********

Il Tar ha riammesso la lista "Amnistia Giustizia Libertà" alle elezioni regionali del Lazio rimediando ad una situazione a dir poco grottesca 

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E' notizia di queste ore che la lista dei radicali "Amnistia Giustizia Libertà" è stata esclusa dalle elezioni regionali del Lazio per un vizio di forma: nel listino regionale c'erano troppe donne! 

Ebbene sì, in un paese dove si devono inventare norme e regolamenti per assicurare una rappresentanza di rilievo delle donne negli organi elettivi, ci tocca leggere anche questo.
In soldoni, la legge regionale sullo svolgimento delle elezioni stabilisce a pena di inammissibilità che la lista regionale deve rispettare la parità di genere, tanti uomini tante donne. E se non viene ammessa la lista regionale cadono automaticamente tutte le liste provinciale ad essa collegate, quindi i radicali, quelli che hanno scoperchiato il vaso di Pandora del malaffare nella gestione dei contributi ai gruppi consiliari, quelli grazie ai quali si torna ora alle elezioni, non ci saranno.

Va beh, d'altra parte se errore c'è stato, è giusto che la legge venga applicata alla lettera, come del resto i radicali hanno sempre preteso nei confronti degli altri (spesso senza successo...).

Ma c'è stato errore? E' stata applicata la legge alla lettera? E se i radicali fossero gli unici in regola???.....

mercoledì 23 gennaio 2013

Senato illegale?



In queste elezioni tutto si gioca al Senato. In virtù dell'attuale legge elettorale come si sa il centrosinistra (se i dati di tutti i sondaggi trovassero conferma nelle urne) avrà una solida maggioranza alla Camera ma rischia di non avere un numero di seggi al Senato sufficiente per governare autonomamente.
Indipendentemente da questo però si tace sul fatto che la composizione del Senato rischia fortemente di essere illegittima.

lunedì 21 gennaio 2013

Il "fascista", il "democratico" e il "vecchio rincoglionito"...



C'era una volta... così cominciano tutte le favole.

Oggi voglio raccontarvi la favola della regione Lazio, per la cui presidenza sono in lizza un "fascista" e un "democratico". E poi c'è il "vecchio rincoglionito" che guida un partito che tra mille difficoltà cerca di ottenere almeno un seggio e per far questo è in cerca di alleanze.


lunedì 14 gennaio 2013

Non sono tutti uguali...



Oltre che per il rinnovo del Parlamento, a breve si terranno anche le regionali nel Lazio, il cui Consiglio è stato sciolto perché travolto dagli scandali dei contributi pubblici per i gruppi consiliari utilizzati per spese private.

Malcostume che ha inizialmente investito il PDL del mitico Batman-Fiorito, ma che si è allargato a macchia d'olio a tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione con il significativo esempio dell'IDV, partito storicamente avversario del malcostume in politica ma il cui capogruppo in regione, tale Maruccio, è finito addirittura in carcere.

sabato 12 gennaio 2013

Un Grillo per la testa


E' dall'inizio di questa campagna elettorale che Beppe Grillo non perde occasione per gridare al Golpe presunto in danno della sua lista.

E' successo a dicembre con la questione delle firme per la presentazione delle liste quando a suo dire l'anticipo delle elezioni di un mese e mezzo (fine febbraio anziché inizio aprile) sarebbe stato studiato ad arte per rendere difficoltosa l'attività di raccolta delle firme.


sabato 5 gennaio 2013

Sicilia = Ohio

La prossima campagna elettorale rischia di essere la più strana di tutte. 
Mentre ancora si vanno delineando le forze in campo (nel momento in cui scrivo non sono ancora state ufficializzate né le coalizioni né le liste singole che si presenteranno), molto probabilmente tutta la partita si giocherà in 3 regioni, anzi forse in una sola. Vediamo perché.


Alla Camera, a meno di clamorosi cataclismi, vincerà la coalizione guidata da Bersani (PD, SEL, lista Tabacci/Donadi e ancora non ho capito se ci sarà una lista autonoma socialista); per effetto della legge elettorale avrà 340 seggi (a cui sommare qualcuno che verrà dall'estero) e quindi una maggioranza solidissima.

Al Senato, grazie al Porcellum, la situazione è più complicata perché il premio di maggioranza è assegnato su base regionale. Alcune regioni hanno un sistema differente dal resto d'Italia:
- il Molise assegna 2 seggi senza premio, per cui 1 andrà al centrosx e 1 al secondo arrivato, presumibilmente il centrodx;
- la Valle d'Aosta elegge 1 senatore al primo partito/coalizione che verosimilmente sarà un partito autonomista;
- il Trentino Alto Adige assegna 7 senatori di cui 6 con l'uninominale e 1 col recupero proporzionale; verosimilmente tra 5 e 6 senatori andranno tra centrosx e l'autonomista Svp (non si sa ancora bene con che modalità) e 1-2 al centrodx);
- ci sono poi i 6 seggi dell'estero eletti con sistema proporzionale; verosimilmente il PD se ne aggiudicherà 3-4 e il PDL 2-3

Veniamo al resto d'Italia. Tutte le rilevazioni danno per vincente senza patemi la coalizione di Bersani in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna.

Restano fuori 4 regioni. Il destino delle 3 del nord Lombardia, Veneto e Friuli dipenderà dal fatto se PDL e Lega Nord saranno coalizzate oppure no. Se andranno ognuna per i fatti propri allora Bersani vince anche in queste 3 regioni e avrà una maggioranza molto solida anche al Senato. Altrimenti, in caso di alleanza PDL-Lega, la Lombardia e il Veneto vedranno prevalere queste ultime mentre il Friuli si presenta in una situazione di sostanziale pareggio (chi vince porta a casa 4 seggi; in caso di sconfitta, il centrosx ne porta a casa probabilmente 2).

Quindi, pareggio al Senato? Forse sì. O forse no. Perché se Bersani dovesse vincere in Sicilia e in Friuli, potrebbe ugualmente avere la maggioranza al Senato, seppur molto risicata, pari a 158-161 seggi (grazie anche ai seggi delle liste autonomiste di VdA e Trentino che storicamente hanno sempre votato insieme al centrosx).
Maggioranza sì ma con lo spettro di veder ripetere l'esperienza di Prodi del 2006. Ci sarebbe comunque una differenza: allora c'era Prodi che poteva contare su 157-158 senatori e tutti gli altri erano del centrodx; in questo caso i residui 155 circa sarebbero divisi tra centrodx, lista Monti e movimento 5 stelle, quindi un'opposizione non compatta e quindi meno granitica.

La Sicilia dunque potrebbe rivestire un ruolo centrale per l'esito delle prossime elezioni politiche. Proprio come il famigerato Ohio nelle presidenziali USA.
Ma qual è la situazione in Sicilia? Difficile dirlo perché alle scorse regionali di poche mesi fa è vero che ha vinto il candidato del centrosx Crocetta ma difficilmente questo precedente può essere considerato una valida base di partenza per vari motivi:
- Crocetta era sostenuto anche dall'UDC che alle politiche sarà con Monti;
- il centrodx si era spaccato tra Micciché e Musumeci;
- Monti non era ancora sceso in campo;
- Micciché alle regionali (15% circa) era sostenuto da MPA, Grande Sud e FLI. FLI sostiene Monti, Grande Sud sostiene Berlusconi e l'MPA non si sa ancora che fine fa. E parliamo di un potenziale del 10%;
- alle regionali l'affluenza è stata bassissima, meno del 50%, mentre storicamente alle politiche votano più persone. A chi andranno questi voti in più?

Situazione quindi molto più ingarbugliata ma tutto si gioca su 2 fattori:
- cosa faranno Lega e PDL?
- come finirà al Senato in Sicilia?
Tutto il resto, dalla bontà dei programmi al pedigree dei candidati, rischia di essere perfettamente inutile. Salvo che in Sicilia.