giovedì 7 febbraio 2013

L'incredibile AgCom


Quanto accaduto in questi giorni tra la società demoscopica SWG e l'AgCom rasenta l'assurdo e rappresenta un fulgido esempio di quanto questo paese dia ormai alla frutta.



I fatti:

- la legge che regola la "par condicio" prevede, tra l'altro che negli ultimi 15 giorni prima delle elezioni si possano fare i sondaggi ma ne è vietata la diffusione al pubblico per non influenzare il voto.

- la società SWG in data 11 gennaio ha scritto all'AgCom (l'autorità chiamata a vigilare sull'osservanza della par condicio) chiedendo un parere per sapere se poteva sviluppare una "app" a pagamento per tablet e smartphone che durante il periodo di blackout potesse fornire dati anche sulle intenzioni di voto.

- l'AgCom ha risposto in data 14 gennaio sostenendo che il divieto di diffusione dei sondaggi negli ultimi 15 giorni riguarda i soli mezzi di comunicazione di massa tra i quali NON può essere ricompreso un software a pagamento perché non gode delle caratteristiche precipue di "destinazione al grande pubblico" e soprattutto di "pluralità indeterminata di destinatari" in quanto per acquistare l'app occorre essere registrati, fornire i propri dati e accettare le condizioni di utilizzo dello strumento. Quindi c'è il via libera dell'AgCom.

- SWG realizza l'app e la mette in vendita a 9,99 Euro a partire dal 1° febbraio. Subito diventa l'app più scaricata negli store per apparecchi Apple e Android riscuotendo un enorme successo.

- l'AgCom scrive di nuovo a SWG il 6 febbraio dicendo in sostanza "scusate ci siamo sbagliati". In pratica valutando meglio i fatti e considerando il prezzo contenuto e la pubblicazione della app in rete (e dove pensavano che l'avrebbero messa???), i dati possono raggiungere un vasto numero di persone, rientrando quindi nel divieto previsto dalla legge sulla par condicio.


In sostanza, una società investe tempo, soldi e risorse per realizzare un prodotto da immettere sul mercato e una volta realizzato, un'autorità statale, quella stessa autorità che appena 2 settimane prima gli aveva dato semaforo verde, glie ne impone il ritiro.

Ennesima dimostrazione di come le authority, per come sono concepite e gestite in questo paese, non solo non servono a nulla ma riescono pure a fare danni.

Qui sotto i link per leggere l'intera corrispondenza tra SWG e Agom

richiesta swg a Agcom e risposta

Comunicazione di AgCom a SWG

Nessun commento:

Posta un commento