domenica 31 dicembre 2017

Il mio messaggio di fine anno a Mattarella

Si andrà a votare nel 2018 con regole (di nuovo) farlocche.
E il Presidente della Repubblica Mattarella ha grosse responsabilità.



Caro Presidente Mattarella, come sai alle prossime elezioni politiche si voterà con una nuova legge elettorale, il cosiddetto "Rosatellum", approvato ad appena 4 mesi dal voto.
Per genesi, modalità di approvazione e contenuti l'ho definito una sorta di golpe bianco.

Perché si è resa necessaria una nuova legge elettorale e perché si è dovuti arrivare all'ultimo tuffo per approvarla facendo ricorso a diversi voti di fiducia, comprimendo i tempi di discussione e la possibilità di correggere alcuni errori che erano già evidenti al momento della sua approvazione? Perché il Parlamento ha voluto recepire i Suoi pressanti inviti per andare alle urne con una legge elettorale uniforme tra le due Camere.
E perché le leggi elettorali di Camera e Senato non erano uniformi? Principalmente per Sua responsabilità.


Dopo che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 1 del 2014 ha modificato profondamente il Porcellum, restituendo per entrambe le camere un sistema proporzionale con soglie di sbarramento, una nuova e diversa legge elettorale si poteva certo fare ma senza perdere ciò che già c'era, cioè una legge sicuramente costituzionale e una omogeneità tra le due Camere senza la quale a Sua opinione non si poteva andare alle urne.

Il problema, caro Presidente, è che lei nel maggio 2015 ha firmato senza fare un frizzo la legge elettorale "Italicum" che si occupava solamente della Camera attribuendo un premio di maggioranza al primo partito in modo tale da garantire una maggioranza certa all'esito delle elezioni. Ma, appunto, solo alla Camera. Il Senato restava col suo proporzionale come uscito dalla Consulta, ma era avviato già l'iter parlamentare di revisione costituzionale che prevedeva un Senato non più elettivo. Peccato però che al momento della firma sull'Italicum, la riforma costituzionale doveva ancora essere approvata per due volte dalla Camera, per due volte dal Senato ed eventualmente pure confermato da una consultazione popolare.

Però, caro Presidente, delle due l'una: o è un problema avere un sistema elettorale che prevede leggi non omogenee tra Camera e Senato e in questo caso dovrebbe spiegare per quale motivo ha firmato l'Italicum che proponeva in modo dirompente questa disomogeneità, oppure non è un problema e allora dovrebbe spiegare perché tutto questo agitarsi da parte Sua affinché si facesse una nuova legge elettorale non potendo andare alle urne con due leggi elettorali differenti per Camera e Senato, che proprio lei ha causato con quella firma sull'Italicum.


E nonostante che dal referendum costituzionale che ha lasciato le cose come stanno, Senato elettivo compreso, c'erano 16-18 mesi di tempo per poter fare una legge elettorale, Lei ha permesso che i partiti in Parlamento per mesi dimenticassero la questione per poi affrontarla di petto improvvisamente a giugno, che prendessero come pretesto un emendamento sul Trentino andato contro le previsioni per far saltare il banco per poi, di nuovo improvvisamente, riesumarla ad ottobre e doverla approvare in fretta e furia.

Ma la gatta frettolosa partorisce i gattini ciechi.

Non mi soffermo qui a elencare i motivi per cui questa legge, al pari delle ultime due, appare incostituzionale, dalla mancanza del voto disgiunto che obbliga con una sola croce di portarsi a casa un "pacco" (in tutti i sensi...) unico, al fatto che il voto dato solo al candidato uninominale viene poi spalmato alle liste che lo sostengono, al fatto che i voti dati alle liste in coalizione che ottengono tra l'1% e il 3% vengono devoluti agli altri partiti della coalizione in barba alla volontà degli elettori.

Il Consiglio d'Europa ha stabilito da tempo che le leggi elettorali non vanno modificate nell'anno precedente le elezioni sia perché le regole del gioco devono godere di una certa stabilità per dare modo a chi vuole partecipare di potersi organizzare per tempo, sia per non dare anche solo l'impressione che la maggioranza del momento possa modellarsi la legge elettorale a proprio piacimento, magari secondo quanto suggerito dagli ultimi sondaggi.
Obiettivi entrambi sconfessati con il Rosatellum, una legge che nelle idee dei suoi estensori doveva servire a depotenziare un possibile primato del Movimento 5 Stelle per riproporre un possibile accordo di larghe intese e una legge che, scritta (come al solito) con i piedi, ha subito mostrato le proprie gravi carenze già al momento di presentare le liste.

Il Rosatellum prevede che per presentare una lista bisogna raccogliere le firme, tante - tra 1.500 e 2.000 per ciascuno dei 63 collegi plurinominali -, con gli stessi macchinosi e antiquati metodi di 60 anni fa e in pieno inverno a meno di non godere dell'esenzione in quanto già presenti in Parlamento.
Questo significa che mentre i partiti esentati possono definire le loro liste di candidati fino all'ultimo momento utile prima della presentazione, chi non è esentato deve invece sceglierli almeno 15-20 giorni prima per avere il tempo necessario alla raccolta delle firme.

Problemino: in caso di una coalizione di liste che presentano candidati comuni nella parte dei collegi maggioritari, come fa una lista a cominciare a raccogliere le firme non potendo conoscere quali sono i candidati nei collegi uninominali dal momento che i partiti alleati possono sceglierli anche l'ultimo giorno utile?
Un grave vulnus della legge elettorale di cui Lei, caro Presidente, era perfettamente al corrente e non ha trovato il modo di stimolare il Parlamento o il Governo a porvi rimedio. Anzi ha provveduto a sciogliere le Camere in anticipo rispetto alla scadenza naturale, nonostante non ci fossero motivi politici che lo imponessero, mettendo in moto tutta la procedura elettorale senza preoccuparsi di questo gigantesco buco.

Caro Presidente, nel 2018 andremo di nuovo al voto con regole farlocche, così come nel 2006, nel 2008 e nel 2013 dove addirittura sono andati in Parlamento deputati e senatori abusivi rispetto a quanto deciso dal popolo sovrano (ne ho parlato qui http://gattosilvestropg.blogspot.it/2013/03/21-parlamentari-abusivi.html). 

E stavolta la colpa è anche la Sua. Buon anno.

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